La Vespa velutina, introdotta in Francia nel 2005, è arrivata dall’anno scorso anche in Italia! Di origine asiatica questa vespa è una grandissima minaccia per l’apicoltura, ma non solo, questa vespa è una minaccia anche per la frutticultura ed è pericolosa anche per l’uomo.
Settimana scorsa, il 26 febbraio 2015, abbiamo partecipato alla CIA di Vercelli ad un seminario specifico sulla Vespa condotto dal Dott. Porporato del DISAFA (UNITO) e dal tecnico di ApiLiguria Zagni.
Cerchiamo di riassumere qui le parti importanti per il riconoscimento della Vespa velutina, in quanto ora è importantissimo il monitoraggio e segnalare un eventuale presenza il prima possibile.
Per riconoscere la Vespa velutina e non confonderla con la nostrana Vespa crabro : Il torace è di colore bruno scuro tendente al nero. I primi tre tergiti addominali (l’addome) di colore bruno scuro con il margine posteriore di colore giallo o giallo – rossastro, il quarto tergite quasi interamente di colore giallo- rossastro, l’estremità dell’addome è bruno-rossastra.
Le zampe sono scure, tranne i tarsi (le parti inferiori) di colore giallo quasi brillante. La parte frontale della testa è di colore giallo aranciato. Le antenne sono di colore nero nella parte superiore e bruno in quella inferiore. Le Operaie, hanno una lunghezza di19-29 mm e un’apertura alare di 37-49 mm.
I nidi di Vespa velutina : Possono trovarsi da terra fino ad un altezza di circa 25 m. A terra si possono trovare in mezzo a legna, detriti, ondulati di tettoia, ecc. Il nido così detto primario, dove sverna la regina, si può scovare a inizio stagione (primavera) ed è dove la regina solitaria deve procurarsi il cibo (frutta, sostanze zuccherine) per iniziare a deporre le uova dalle quali nasceranno le vespe operaie che si dedicheranno ad aumentare le dimensioni del nido.
Il nido primario è di dimensioni pari circa ad una pallina da golf e ha un solo foro di ingresso in basso, perpendicolare al terreno.
Il nido ampliato dalle operaie nate in primavera arriva a misurare anche 60 cm (vedi foto di apiliguria) e il foro di uscita si sposta di lato quasi parallelo al terreno.
A fine stagione la regina prima che le operaie muoiano, mette al mondo circa 300 nuove regine che vanno a costruirsi il loro nido per passare l’inverno e ricominciare così il ciclo alla prossima primavera. Per questo la cosa più importante sarebbe scovare i nidi primari per fermare l’avanzata della vespa, è infatti da questi, ovvero dalle regine, che l’espansione si moltiplica anno dopo anno in maniera vertiginosa.
Per il monitoraggio si consiglia di posizionare delle trappole fatta con una bottiglia di plastica con un tappo che si usa anche per la mosca dell’ulivo (potete vedere il modello nel dossier vespa velutina di Aspromiele) all’interno della bottiglia si usa birra chiara al 4,7 % di gradazione alcolica poichè non è selettiva per le api, ma attira diversi insetti tra cui le vespe. Una volta posizionata ogni 15 giorni bisogna rovesciare il contenuto all’inerno di un colino e visionare gli insetti. La bottiglia si può riutilizzare varie volte.
Importanissimo quindi segnalare eventuali avvistamenti e/o prese, se possibile con fotografie e geolocalizzazione, sul sito www.vespavelutina.eu
Potete trovare molte informazioni sulla Vespa velutina ai seguenti siti :
Ente CRA – unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura
Università di Torino – dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari
Aspromiele – speciale vespa velutina
Aspromiele – dossier vespa velutina
Altro sito per le segnalazioni : velutina-segnalazioni
Video di ApiLiguria che mostra la Vespa velutina all’attacco
** Il materiale fotografico qui inserito è stato preso dalle fonti sopracitate al solo scopo di sensibilizzare sulla Vespa velutina